Trama e Recensione : Sogni e delitti

Colin Farrel ed Ewan Mcgregor vivono con “Sogni e delitti” la loro prima esperienza col maestro del cinema Woody Allen, e sono i protagonisti del terzo episodio della serie londinese del regista (i primi due sono stati “Match point” e “Scoop”): cosa succede a due fratelli in braghe di tela, nel momento in cui fa capolino dalla Cina un loro zio ricchissimo?

Si apprestano a chiedere un prestito.
Molto diversi l’uno dall’altro, i due fratelli sono comunque accomunati dalla sfortuna economico: uno dei due è un meccanico sempre indebitato per il gioco che corteggia la bottiglia di whisky più di quanto corteggerebbe una donna, il secondo è il figlio buono e bravo che aiuta il padre nel ristorante di famiglia, senza riuscire però ad emergere, e che ama segretamente una giovane attricetta conturbante con la quale vorrebbe volare a Los Angeles.

Di fronte alla sfacciata ricchezza dello zio, i due chiedono un prestito per poter realizzare i propri sogni, ed ecco che alla domanda di aiuto, lo zio propone un accordo: lui darà loro molti più soldi di quanti loro ne abbiano chiesti, a patto che uccidano un suo nemico in affari, un uomo che potrebbe farlo finire in galera.

Fra indecisioni e vuoti d’animo, personaggi grigi e mediocri “Sogni e delitti” fa l’occhiolino a “Match point” e racconta, con poco mordente, di personaggi svuotati e di una società in cui il lavoro e il denaro sembrano garanzia di riscatto sociale: peccato che per i protagonisti il dramma sia alle porte.

Trailer : Sogni e delitti

Il trailer di Sogni e delitti non ancora disponibile.

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