David Lynch

David Lynch
Cognome Lynch
Nome David
Nome Anagrafe
Data di Nascita 20/01/1946
Luogo di nascita Missoula, Montana, U.S.A.
Segno Zodiacale Capricorno

David Keith Lynch nasce a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio 1946. Ha origini finlandesi e tedesche, durante l’infanzia deve trasferirsi spesso con la famiglia a causa del lavoro del padre.

In adolescenza nutre il desiderio di diventare uno psichiatra ma scopre poi di avere una forte attitudine verso la pittura, decide così di frequentare la Corcoran School of Art di Washington DC, nel 1964 frequenta il Museum School di Boston e, un anno più tardi viene accettato nella Pennsylvania Academy of Fine Arts di Philadelphia.

Qui, nel 1966, crea il suo primo corto: “Six figures gettino sick” e, l’anno seguente, debutta sul grande schermo con un horror commissionato dalla American Film Institute dal titolo “Eraserhead”.

David Lynch si dedica completamente alla realizzazione della pellicola che lo impegna per cinque anni, comportanto grandi sacrifici e gravi perdite finanziarie.
Nel 1980 il suo talento viene consacrato con “The Elephant Man”, un film drammatico che parla della vera storia di John Merrick, un uomo deturpato da un’anomala malattia.

La pellicola viene ampiamente apprezzata sia dal pubblico che dalla critica e ottiene ben otto nomination agli Oscar ma, inspiegabilmente, non ne vince nessuno.

Quattro anni più tardi gira il visionario e fantascientifico “Dune” ma non ottiene un grande successo, nel 1986 dirige “Velluto Blu” che viene tagliato dal Festival di Venezia a causa di alcune scene ritenute “sconvenienti”.

Nel 1990, presenta la pellicola “Cuore Selvaggio” al Festival di Cannes dove, tra numerose polemiche, vince la Palma d’Oro.
Lo stesso anno si dedica a uno dei suoi progetti più famosi e allo stesso tempo più ermetici: la serie televisiva “Twin Peaks” che affascina e turba il grande pubblico, e gli dona una buona popolarità.

Dopo aver realizzato alcuni progetti di scarso successo inerenti alla stessa serie, nel 1997, gira “Strade Perdute” che ottiene ancora una tiepida reazione da parte della critica ma, nel 1999, riprende quota grazie al commovente “Una storia vera”.

Nel 2001 realizza un film considerato tra le migliori delle sue opere: “Mulholland Drive” che gli frutta un’altra Palma d’Oro e altri riconoscimenti. Successivamente si è dedicato ad alcuni progetti indipendenti e sperimentali tra cui diversi cortometraggi e mini-serie.
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