Trama e Recensione : Si può fare

Giulio Manfredonia firma la regia della commedia tutta italiana “Si può fare”, interpretata da Claudio Bisio, Giuseppe Battiston, Bebo Storti e Anita Caprioli.

Sul tema della malattia mentale e dell’utilizzo di psicofarmaci si potrebbe discutere per anni interi: chi sostiene siano necessari, chi invece ritiene si possa farne a meno con l’utilizzo di elementi pedagogici alternativi.

In questa pellicola Giulio Manfredonia ci offre il suo punto di vista, e con una certa leggerezza affronta temi di scottante attualità.

Nello è un imprenditore milanese, ma anche un sindacalista, interessato alla modernità e alle nuove leggi di mercato.

Troppo avanti per gli anni in cui si ritrova a combattere, siamo a metà degli ottanta, Nello viene mandato ad occuparsi di una cooperativa di malati di mente, che ormai sono stati mandati fuori dalle case di cura dopo l’approvazione della legge Basaglia.

In questo luogo i malati vengono curati dallo psichiatra Del Vecchio, che li imbottisce di psicofarmaci e li predispone solo a lavori assistenziali.

Nello è invece convinto che con il lavoro si possa nobilitare anche l’animo di un picchiatello, e sostenuto dalla fidanzata Sara, con la quale ha uno strano rapporto di amore odio, decide di insegnare agli ex matti un lavoro: montare parquet.

Dopo le prime disavventure e i primi rifiuti di potenziali clienti, Nello scopre che nella specifica unicità di ognuno dei suoi dodici operai risiede la forza della loro creatività, si inventa così il parquet a mosaico, una vera e propria opera d’arte.

Ma i guai sono alle porte.

Trailer : Si può fare

Il trailer di Si può fare non ancora disponibile.

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