Racconti da Stoccolma
Trama e Recensione : Racconti da StoccolmaAnders Nilsson firma la regia di un thriller drammatico molto interessante “Racconti da Stoccolma”, un quadro impietoso e cinico di una città che dietro la patina di emancipazione nasconde ancora violenza, maschilismo e ritorsione nei confronti dei più deboli e diversi.Siamo nel campo minato della denuncia sociale e religiosa, e Nilsson perde una buona occasione per parlare delle strutture e non del singolo, peccato, anche se rimane un buon film. Leyla è una donna che vive relegata alla propria famiglia mediorientale estremamente religiosa ed inflessibile. Leyla repressa e sconcertata dalla piccolezza della propria famiglia scatta definitivamente quando la sorella minore Nina, viene picchiata perché fidanzata con un ragazzo. Carina è una giornalista, una madre di famiglia, una donna impegnata sia nella famiglia che nel sociale, ed ha un marito burbero e violento che spesso e volentieri la picchia. La donna si renderà conto di quanto poco conoscesse le persone con cui viveva nel momento in cui lei denuncerà il marito, anche suo collega di lavoro, e si trova improvvisamente isolata e sola. Aram è un ragazzo omosessuale che con i suoi fratelli ha deciso di aprire un ristorante, hanno messo tutti i propri risparmi in questa iniziativa e sono speranzosi e felici, questo almeno finché la mafia locale non viene a chiedere il pizzo. L’unico modo di comunicare che questi delinquenti conoscono è la via della violenza, e picchieranno Peter, un buttafuori del locale, intimo amico di Aram. La continua violenza singola e sociale sfocerà nella ripercussione, nel modo più drammatico e disperato che un essere umano conosca per uscire dal proprio stato di sudditanza. Trailer : Racconti da StoccolmaIl trailer di Racconti da Stoccolma non ancora disponibile.Riceverai una mail al tuo indirizzo per attivare il commento inserito.
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