Kunsten å tenke negativt
Trama e Recensione : Kunsten å tenke negativt“L’arte di pensare negativo” (dal titolo originale impronunciabile “Kunsten å tenke negativt”) è il film presentato da Bard Breien alla venticinquesima edizione del Torino Film Festival.Dal sapore amaro ma buonista nel finale, il film del regista norvegese risente di una trama che nel finale fa troppo l’occhiolino alle produzioni americane. Geirr è un 35enne costretto sulla sedia a rotelle da due anni, dopo che a causa di un incidente a perso completamente l’utilizzo delle gambe. Appassionato di armi e dal carattere difficile, Geirr non è ancora riuscito a vivere serenamente la propria condizione di disabile, e getta bile nera su chiunque, compresa la sua fidanzata. Stremata dal continuo umore nero del proprio compagno, Ingvild decide di chiamare un gruppo di sostegno per aiutare Geirr in questa transizione della vita. Il gruppo è formato da persone che come lui hanno subito menomazioni e che si aiutano l’un l’altro in una ricerca di felicità. Ma questo incontro avrà un epilogo al rovescio: l’indomabile pessimismo del protagonista non solo non viene smussato, ma finisce per contagiare il gruppo, composto da persone che cercano di autoconvincersi di una situazione inaccettabile. Tagliente fino ad un certo punto, il film si perde sul più bello… Trailer : Kunsten å tenke negativtIl trailer di Kunsten å tenke negativt non ancora disponibile.Riceverai una mail al tuo indirizzo per attivare il commento inserito.
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